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La rassegna stampa di luglio e agosto

Ecco la consueta panoramica sui articoli che la stampa locale ha dedicato alle azioni sindacali intraprese da UIL Scuola nel mese di luglio e nella prima parte di agosto; i link si riferiscono agli estratti pubblicati nella rassegna stampa a cura della UIL del Trentino (per leggerli è sufficiente cliccare sui termini sottolineati):

  • 3 luglio su L’Adige “La UIL Scuola: «modificare i piani di studio»“, si parla della mozione di indirizzo elaborata dall’assemblea degli RSA del personale docente di UIL Scuola che impegna la segreteria regionale ad attivarsi con Assessore e Presidente della Giunta Provinciale per porre un freno all’innaturale e deleteria secondarizzazione della Scuola Primaria attraverso la modifica dei Piani di Studio provinciali;
  • 9 luglio nell’articolo pubblicato nuovamente sul quotidiano L’Adige dal titolo “Ruolo per 200 insegnanti, quasi la metà della Primaria” vengono riportate le dichiarazioni del segretario Di Fiore in merito alle assunzioni in ruolo del personale insegnante, che hanno registrato quest’anno un notevole ritardo sia nella comunicazione che nelle operazioni di reclutamento; viene inoltre sottolineata la necessità di bandire quanto prima nuovi concorsi per le scuole secondarie;
  • 3 agosto un altro articolo de L’AdigeScuole dell’infanzia, per la Uil «il piatto piange»” questa volta dedicato all’incontro informativo sulle assunzioni a tempo indeterminato delle insegnanti della scuola dell’infanzia sia provinciali sia equiparate fra le organizzazioni sindacali e il Dipartimento, nel corso del quale il nostro segretario generale, oltre alle finalità dell’incontro, ha criticato i dati sugli esigui numeri relativi ai ruoli, in considerazione dei pochissimi pensionamenti ma anche della riduzione del numero di sezioni di scuola;
  • 3 agosto ancora sul Corriere del Trentino nell’articolo “Infanzia, poche 33 immissioni” la delusione del segretario di UIL Scuola dopo l’incontro sulle assunzioni a tempo indeterminato degli insegnanti della scuola dell’infanzia, immissioni ridotte all’osso e sicuramente non rispondenti alle molteplici necessità delle singole scuole.