Leggiamo sui giornali che sarebbero solo 400 le cattedre vacanti. Se questo dato fosse effettivamente vero noi tutti potremmo fare i salti di gioia. Le capriole. A settembre 2024 vi erano 1.031 cattedre intere vuote, senza titolarità; a questi si aggiungano 220 docenti pensionati 2025: TOTALE 1251 cattedre. Altro che 400!
Occorre sapere, infatti, che nella nostra Provincia, su più di 8000 insegnanti in servizio ben 2000 sono a tempo determinato: anche a Trento il precariato docente viaggia all’interno di una forchetta che va dal 20 al 25%. Come si giustifica questa discrasia di dati? 400 o 2000? E qui compare in tutta evidenza “il gioco della carta che vince e della carta che perde”. L’amministrazione provinciale (per onestà dobbiamo dire che è una strategia che dura da anni ed anni e non ha colore politico), gioca sulla distinzione fra cattedre vacanti nell’organico di diritto (calcolate su parametri appositamente ridotti) e cattedre temporaneamente disponibili. Le une e le altre sono cattedre prive di titolarità, disponibili dal 1° settembre al 31 agosto. Non vi è nessuna differenza tra cattedra vacante e cattedra temporaneamente disponibile, ma solo un calcolo apparente: 400 posti li dichiarano vacanti, il resto risultano disponibili.
Qui il comunicato completo inviato agli organi di stampa.