VACCINI E FFP2

VACCINI E FFP2

Dalla navigazione a vista non si avranno che misure dal respiro corto
Si sono dovuti attendere mesi, a che la Provincia ammettesse la necessità di distribuire
mascherine FFP2 e di rendere i vaccini disponibili per tutto il personale scolastico.
Misure intempestive, talvolta contraddittorie, continuano a dar sfoggio di sé.
Spiace affermare “l’avevamo detto”, “l’avevamo richiesto” … sulla base del buon
senso!!!
A giugno avevamo chiesto di intervenire su: riduzione del numero alunni per classe, presidi sanitari
nelle scuole, potenziamento dei trasporti. In Trentino le classi sono effettivamente state potenziate di
un 10%, sul resto … poco e tardi.
A settembre, con l’inizio dell’anno scolastico, UIL Scuola e UIL FPL intervenivano in ordine al
dibattito sulla sicurezza del personale scolastico, quotidianamente esposto al rischio biologico
provocato dalla persistente pandemia. “Mancano i DPI, manca la possibilità di intervenire
tempestivamente con test rapidi e sorveglianze mirate”: nessuna riposta concreta.
Ad ottobre le prime e-mail di docenti sovra-esposti al contagio: si pensi alle attività didattiche
individualizzate o al momento della mensa. Uil scuola scrive all’Assessore e al Dirigente generale
per chiedere una distribuzione delle mascherine ffp2 a tutto il personale: deve comunque essere
assicurato al personale fragile (idoneo al lavoro) ed a quello che, per la specifica natura del proprio
lavoro, dovesse trovarsi in contatto stretto con gli alunni. UIL FPL, sul lato Scuola infanzia, sollecita
l’amministrazione provinciale affinché si tenga alta l’attenzione, vista la difficoltà al distanziamento
con i bambini di quella fascia d’età. Di riscontro si sono avute immediate promesse, alle quali
purtroppo non è seguito medesimo impegno.
Siamo a novembre quando UIL Scuola e UIL FPL hanno denunciato, nelle sedi competenti, casi di
insufficiente distribuzione e/o inadeguatezza dei DPI, con la conseguenza che il personale, in alcune
scuole, è stato sottoposto a livelli di rischio più che evitabili e, proprio per questo, assolutamente
inaccettabili. Fummo rimbrottai per aver usato una frase pesante e ad effetto: il personale della scuola
non è carne da macello!
Eppur tuttavia, le cosiddette FFP2, peraltro, non sono mai state rese disponibili per tutto il personale.
Arriviamo a dicembre, quando leggiamo sulla stampa dell’imminente somministrazione dei vaccini
partendo dalle persone più a rischio. Si nominano, giustamente, gli anziani ed il personale sanitario.
Della scuola nulla. UIL Scuola e UIL FPL, nel silenzio generale di altre parti politiche o sociali,
scrivono un’ulteriore nota, ricordando come sia necessario l’inserimento del personale scolastico tra
le categorie da vaccinarsi per prime, fatta naturalmente salva la libertà di scelta personale.
UIL FPL inoltre decide di fare un esposto alla Procura della Repubblica perché inutili gli appelli alla
sicurezza fatti sia all’amministrazione provinciale sia agli organi competenti.
A gennaio, con la ripartenza anche delle scuole superiori, la UIL torna nelle scuole, tra le persone: si
ha contezza che le mascherine FFP2 continuano a non essere disponibili per tutti, anzi: un nuovo tipo
di mascherina, la cui qualità è stata messa in dubbio da inchieste e indagini, sta soppiantando quelle
chirurgiche. Un’ulteriore lettera ad Assessore e Dirigente generale: ed il consueto assordante silenzio,
come riscontro.
Arriviamo ad oggi.
Agli inizi del mese, la UIL sottolinea, con forza ed in tutte le sedi, la necessità di rendere
pubblici i dati relativi alla pandemia nel settore dell’istruzione: la risposta è consistita in una
serie di promesse non mantenute, a parte qualche fugace “apparizione” di tabelle con dati
aggregati, dalle quali non è possibile estrapolare altro che una conoscenza superficiale
dell’incidenza del fenomeno pandemico.
In ordine alla campagna di vaccinazioni, pur riconoscendo le inevitabili difficoltà operative
legate alla somministrazione degli stessi, UIL Scuola e UIL FPL denunciano una flagrante
contraddizione: verrà vaccinato, inizialmente, solo il personale di età non superiore ai 55 anni,
lasciando scoperto quello di età superiore, cioè il più fragile ed il più numeroso, in un corpo
docente piuttosto “attempato”!
Infine, UIL Scuola e UIL FPL rilevano, avendolo costantemente denunciato, una inefficiente
applicazione dei protocolli di sicurezza nelle istituzioni scolastiche, dovute, spesso, a controlli
“solo sulla carta” e ad una imperfetta conoscenza degli stessi da parte di coloro che
dovrebbero applicare e sorvegliare: non solo serve una maggiore conoscenza delle norme, ma
è necessaria anche e soprattutto una “cultura” della sicurezza che attualmente latita, visto che
tale problema è trattato in modo pressoché “burocratico” a tutti i livelli.
Riuscire a conciliare la tutela dei lavoratori con la necessità di mantenere le scuole aperte è
sempre stata la costante preoccupazione della UIL. Soprattutto in considerazione della nostra
posizione solitaria a strenua difesa della didattica in presenza nelle scuole di ogni ordine e
grado. Magari presi a bersaglio da novelle vestali dell’insegnamento digitale, come sostitutivo
strumento metodologico per una scuola del III millennio.