Manovra di Assestamento del bilancio provinciale

Manovra di Assestamento del bilancio provinciale

Documento UIL del Trentino

In allegato il documento presentato ieri da Walter Alotti, Segretario generale della UIL del Trentino. Di seguito lo stralcio relativo alla Scuola.

 

Stupisce l’enfasi manifestata circa una “progressiva attuazione del nuovo modello di autonomia scolastica provinciale”. La UIL ha più volte, e nei fatti, denunciato la scarsissima capacità provinciale nel rispettare l’autonomia pedagogica e didattica delle Istituzioni scolastiche: le recenti modifiche poste alla legge provinciale sulla Scuola (la cosiddetta “buona scuola in salsa trentina”) ne sono palmare esempio. A fronte di annunci relativi a roboanti progetti di innovazione didattica, in vero più di facciata che sostanziali, si sono dovute rilevare forzature burocratico – amministrative, peraltro di scarsa efficacia e di dubbia efficienza. Lo stesso progetto “Trentino trilingue”, per il versante propriamente scolastico, ha subito non poche incertezze, a tratti delle battute d’arresto.

Rispetto alle modifiche proposte alla Legge Sulla Scuola, attraverso l’articolo 13, non si comprende perché escludere gli studenti della Formazione Professionale in possesso del diploma quadriennale di tecnico dalla possibilità di accedere e conseguire titolo di Alta Formazione professionale.

Appare invece di dubbia legittimità e coerenza con la normativa generale sull’istruzione, di competenza primaria dello Stato, la facoltà di assumere nelle scuole, come docenti, personale madrelingua laureato in possesso della sola equivalenza dei titoli di studio e non della necessaria equipollenza.

Una dovuta osservazione, ed è a carattere propriamente sindacale, deve essere volta sulle disposizioni in materia di spesa per il personale provinciale. Vengono reperite ben scarse risorse per il riconoscimento e la valorizzazione del personale della Scuola. Di tutto il personale della Scuola. Mentre il corpo docente della Scuola provinciale deve attendere un qualsivoglia riconoscimento del mutato carico di lavoro provinciale in Trentino, dall’aumento di flessibilità all’impegno nelle nuove sperimentazioni metodologico – didattiche al quotidiano lavoro d’aula, appare quantomeno imprudente non aver accantonato risorse volte al riconoscimento di tutti i profili professionali impegnati nella Scuola: dal settore amministrativo, a quello tecnico a quello assistenziale.

Scelta imprudente, ché foriera di divisioni tra lavoratori che operano in medesimi contesti lavorativi.